Dal 13 al 15 luglio 2021 si è tenuto a Roma il summit conclusivo dell’engagement group Women 20, di seguito potete leggere i 5 punti del comunicato finale e guardare l’intervento di Silvia Garambois, Presidente dell’associazione GiULiA.
I “Grandi” della terra (ovvero i Paesi aderenti al G20) hanno sul tavolo i risultati del Women20, il gruppo di lavoro guidato da Linda Laura Sabbadini, sherpa dell’engagement group ufficiale del G20 sulla parità di genere.
Il comunicato finale del W20 tra gli atti del vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi appartenenti al G20, che si terrà a Roma dal 30 al 31 ottobre del 2021, si articola in cinque punti e una serie di “focus”. Tra questi il primo è dedicato agli stereotipi. Si parla inoltre di equità sanitaria e medicina di genere, imprenditorialità e finanza femminile, empowerment digitale, lavoro, violenza contro donne e ragazze e violenza di genere, sostenibilità ambientale.
Nelle raccomandazioni finali si dice tra l’altro: “invitiamo i membri del G20 a stabilire un meccanismo chiaro per monitorare i progressi e la responsabilità sugli impegni in materia di parità di genere”.
I 5 punti del Comunicato finale del W20
1) Porre la parità di genere al centro delle decisioni di bilancio creando modelli economici inclusivi e innovativi che funzionino per le donne e si concentrino sul raggiungimento del benessere umano;
2) Garantire un’equa rappresentanza delle donne a tutti i livelli decisionali negli organismi pubblici e privati, nazionali e globali, politici ed economici entro il 2030; adottare piani pluriennali per raggiungere questo obiettivo e monitorare annualmente i progressi;
3) Raccogliere, analizzare e riferire su tutte le aree identificate in questo Comunicato utilizzando dati disaggregati e sensibili al genere;
4) Sviluppare valutazioni dell’impatto di genere, senza lasciare indietro nessuno, nella progettazione, attuazione, monitoraggio e valutazione di tutte le iniziative legislative, politiche, strategiche e programmatiche, compresi i piani di ricostruzione post-pandemia e le strategie di risposta climatica;
5) Promuovere l’istruzione investendo in infrastrutture per garantire che donne e ragazze abbiano accesso e partecipino all’istruzione prescolastica e terziaria, compresa l’istruzione precoce e i programmi STEAM; rafforzare la formazione tecnica e professionale, le competenze digitali, finanziarie e imprenditoriali e l’apprendimento permanente. Questo per consentire alle donne di garantire un’occupazione di qualità con la formazione continua e la progressione durante le interruzioni di carriera.
Il focus sugli stereotipi
Norme sociali discriminatorie, stereotipi di genere e pregiudizi inconsci, compresi quelli potenzialmente catturati nelle nuove tecnologie, producono una distorsione in tutti gli aspetti della vita che rafforza e sostiene le disuguaglianze di genere nell’istruzione, nel posto di lavoro, nella famiglia e nella società in generale. I governi del G20 devono formulare piani nazionali per affrontare gli stereotipi di genere entro i prossimi tre anni, sostenere le organizzazioni che affrontano questi problemi e stanziare fondi per l’attuazione delle politiche.
1) Sviluppare programmi e campagne di apprendimento permanente per affrontare gli stereotipi di genere a) introducendo programmi di studio che mirino a eliminare pregiudizi e stereotipi inconsci, in tutti i campi professionali, dall’istruzione prescolare all’istruzione terziaria; b) sviluppare contenuti adatti all’età con un focus sui diritti umani, l’uguaglianza, il rispetto, l’educazione finanziaria, le capacità di cura e l’uso critico di Internet, dei social media e dell’intelligenza artificiale; c) aggiornamento e revisione dei testi scolastici compresa la storia delle donne; d) attuare azioni per l’empowerment e diversi modelli di ruolo;
2) Fornire misure sistematiche di sensibilizzazione per combattere il sessismo e i pregiudizi di genere a) mobilitando tutti i moltiplicatori chiave (educatori, ricercatori, politici, medici, tra gli altri) per migliorare la piena partecipazione delle donne in tutti gli aspetti della società; b) incoraggiare i media player e gli editori ad applicare una lente di genere, stabilire quadri, linee guida e garantire un’equa rappresentazione nella creazione di contenuti multimediali; c) incoraggiare uomini e ragazzi ad agire sulla parità di genere.
L’intervento di GiULiA
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