Podcast. #STAIZITTA GIORNALISTA! – Intervista a Silvia Garambois

«cessa», «maestrina», «troia», «ti meriti di morire», «a te nessuno ti stupra», «la vedo bene come cassiera» sono solo alcuni degli insulti che riempiono i profili social e le caselle di posta delle donne che fanno giornalismo. Epiteti che nulla a che fare con il loro lavoro, ma che hanno come unico obbiettivo quello di ridurle al silenzio attaccandole ed umiliandole come persone.

Le giornaliste sono attaccate quotidianamente per il semplice fatto di svolgere una professione che alcuni ritengono essere ad esclusivo appannaggio maschile. A farlo non sono solo singoli individui, ma anche squadre di odiatori organizzati, che hanno come unico fine quello di mettere un bavaglio al lavoro delle donne che fanno giornalismo.

Ne parliamo con Silvia Garambois, autrice insieme alla collega Paola Rizzi del volume “#STAIZITTA GIORNALISTA! dall’hate speech allo zoombombing quando le parole imbavagliano” e Presidente dell’associazione Giulia Giornaliste.

Immagine di un Microfono

 

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